A volte sul lavoro si parla delle esperienze lavorative del passato ,e parla tu che parlo anch'io mi hanno fatto ricordare di una ragazza che Chiameremo Gianna che era mostruosamente timida.Di quelle che anche se solo le rivolgi la parola arrossiscono ,di quelle che qualsiasi cosa chiedi loro o viceversa lo fanno con un filo di voce .Ma in lei c'era molto di più, a rimarcare questo stato di timidezza alienante aveva una flemma che a dir poco rasentava il surreale ,persino quando camminava lo faceva in silenzio aveva quel che si dice il passo felpato,quindi tu mentre lavoravi te la potevi ritrovare a fianco manco fosse comparsa dal nulla ....IO al tempo lavoravo in una cooperativa,e nelle cooperative si sà,più che cooperare ti rompi il cosiddetto deretano,e lei in quella bolgia ,in quel contesto così poco signorile ,dove il tempo è cronometrato ,dove le urla si sprecano,e anche il linguaggio spesso scurrile ,non so che c'entrasse.Il suo temperamento mite le impediva di dire la sua ,parlava poco,e quel poco che diceva non veniva neanche considerato...Le cooperative sono un porto di mare ,gente che va e che viene continuamente ,i posti son spesso vacanti ,anche perché diciamocelo,per esser maltrattai sottopagati ,praticamente" presi in braccio" e non nel senso buono,prima o poi cerchi di andartene da un posto del genere ne converrete con me,questo accadeva molto spesso con la categoria dei carrellisti duravano da Natale a Santo Stefano,perché appena si rendevano conto del posto se la squagliavano...Pensate ce ne stato uno che arrivò alle 08:00,puntuale sorridente sembrava ben disposto e volenteroso,infatti a noi operatrici in linea fece una buona impressione ma durò 2 ore soltanto ,alle ore 10 ,ora dela pausa, trovammo il muletto in mezzo al piazzale ,ed il cancello spalancato e di lui nessuna traccia praticamente è scappato....!Ma torniamo al motivo del post,che è incentrato sulla Gianna ,lei aveva l'abitudine di parcheggiar la sua Fiat UNo Fire,subito dopo il cancello ,praticamente vicino al muro vicino al campanello per entrare in magazzino.Noi tutte sapevamo che lei la parcheggiava sempre lì e nessuno di noi ha mai tentato di prenderle il posto c'era comunque rispetto reciproco tra colleghi e questa era una di quelle forme di routine che si usava tra noi ... Fatto sta che un mattino arrivò l'ennesimo carrellista in prova ,anche lui ben disposto simpatico e anche caruccio il che non guasta mai,il suo lavoro consisteva oltre che riordinare il magazzino servire la linea di produzione ,e noi allora confezionavamo vetro,quindi tutto ciò che si compra ai super mercati ,bicchieri,posa ceneri,ecc...Questi a sua volta erano riposti fuori nel piazzale impilati uno sull'altro a 2 o tre piani per fila ,notate che si parla di quintali ,quindi se non sei più che abile col muletto e inforchi due bancali per volta è facile che gli stessi si sbilancino se alzi troppo le forche...Fatto sta che poco prima delle 10 ora della pausa ,il ragazzo accompagnato da una delle cape viene su da noi in linea e fa una domanda che suona a tutti tremendamente sibillina ovvero"Qualcuno di voi ha una Fiat Uno Fire?" il silenzio regna sovrano fuori da quel silenzio si ode appena un "Io" flebile tremante coperto dal rossore delle guance,noi ci giriamo tutte verso Gianna che guarda il ragazzo con l'aria supplichevole ...e poi lui continua..."No perché è successo un piccolo incidente ....ma stai tranquilla che si risolve ..."Allora usciamo tutte fuori e vediamo le forche del muletto ancora in alto verso il muretto con un bancale inforcato ,ma fino lì niente di strano ...oltrepassiamo il cancello e lo scenario è a dir poco impietoso,un bancale di almeno 2 quintali è planato sulla cappotta della macchina di Gianna sfondandola e riempendola a sua volta di bicchieri tanto da sembrar lei stessa un grande bicchiere ricolmo di ghiaccio....Ancora una volta il silenzio l'ha fatta da padrone ,solo che a me ad un certo punto veniva da ridere ,non per il fatto che fossi contenta di ciò che accadeva alla sciagurata ,ma per il fatto che fosse ancora lei la sciagurata!Che piangeva in silenzio scuotendo solo la testa ,ripetendo e adesso che cosa gli dico a mio padre?La macchina è sua!Ma lo diceva talmente piano che sembrava il bisbiglio di quelle donne che vanno in chiesa e pregano inginocchiate sulle panche,chiedendo il perdono di peccati che mai hanno commesso nelle loro vite oneste...E a volte mi chiedo com'è bizzarra la vita ,che mette a dura prova la timidezza di certe persone ,per tirar loro fuori una reazione , ma non sempre ci riesce ,Gianna tornò a casa piangendo ad esempio ,e a poco servirono le rassicurazioni dei capi .Gianna è sempre stata un'inguaribile timida ,neanche quando si sposò trattenne la sua emozione svenne subito dopo aver detto il fatidico Sì,non nascondo di aver riso anche allora immaginando cosa sarebbe accaduto la prima notte di nozze ,sali e aceto sul comodino? Cazzo che elisir d'AMOR!